Descrizione
L’attenzione dell’autore su ciò che anima l’ambiente culturale e non solo non si spegne mai nelle sue “battaglie letterarie”. Il suo sguardo volge all’Italia, attuale e non, volge oltre l’Italia, si interroga, propone, annota, scandaglia.
Nel febbraio del 1922, il Manifesto della “Rivoluzione Liberale” apre la strada a quelle che saranno le basi del nuovo settimanale da lui ideato e diretto fino al 1925. Dopo “Energie Nove” e prima della rivista “Il Baretti”. Gobetti sviscera il pensiero filosofico e politico, ne ricerca il significato alla radice, portando alla luce in questi scritti tutte le sue personali convinzioni di quel liberalismo rivoluzionario che lo ha contraddistinto. Di qui le opinioni e i commenti degli esponenti culturali dell’epoca. Di qui il confronto sulle idee, l’esame della storia e della contemporaneità, il Risorgimento, lo Stato italiano, la sua politica e quella estera. Accanto alla forte e dichiarata opposizione al fascismo trova spazio in queste pagine il profilarsi di una rivoluzione del pensiero che ogni riga dichiara e richiama.
Una scrittura lucida, animata dalla passione che trasuda da ogni parola e con la quale Gobetti manifesta le sue idee.
Fino all’abbandono dell’Italia. Fino all’addio a Torino. Fino alla sua morte, non ancora venticinquenne, nell’esilio che lo ha portato a Parigi.